CTO Daily Award… 30 ottobre 2013

Alla seconda puntata della rubrica siamo già in difficoltà viste le notevoli prestazioni di diversi giocatori.

daily
Non ce ne voglia nessuno (sappiamo che dopo Twitter, CTO è il secondo dominio Web più seguito dagli atleti NBA), ma noi oggi diamo spazio ai giovani e il premio va a:

Michael Carter-Williams: 22 Pts, 7 Reb, 12 Ast, 9 Stl nella sua gara di esordio, per giunta contro i bi-campioni NBA di Miami.

Honorable Mentions:
D. Howard 17 Pts, 26 Reb, 2 Ast, 2 Blk
K. Love 31 Pts, 17 Reb, 4 Ast
K. Durant 42 Pts, 6 Reb, 1 Ast, 3 St
K. Thompson 38 Pts, 3 Reb, 1 Ast

Nba al via!

Dopo più di 4 mesi, l’attesa sta finendo e per deliziarci il palato quale apertura migliore se non Bulls@Heat?

Il ritorno di Rose subito a casa di LBJ.

Ci sarebbero mille cose da dire, ma non sappiamo da dove partire.

Preparate il caffè per restare svegli: ci si vede a breve su SKY Sport 2 o su NBA League Pass.

LBJ tri-atleta prima e dopo il workout

Nel suo ultimo commercial per conto di Nike, LeBron viene presentato in modalità allenamento… e fino a qua nessuna novità.

Con un sapore vagamente nostalgico che ricorda la folla di gente a seguito di Rocky Balboa nelle strade di Philadelphia, in questo skatch LBJ è seguito da una miriade di persone nel tragitto casa-palestra e ritorno.

Diciamo che la location è decisamente più accogliente e le fredde strade di Phila sono sostituite dalle assolate vie di Miami. In più i fans, non solo corrono assieme al loro beniamino, ma lo accompagnano sia in bicicletta sia a nuoto nell’oceano.

Il ritorno di Greg Oden

Saranno solo 4 minuti, ma per Greg Oden sarà stato come toccare il cielo con un dito.

Fermo dalla stagione 2009/2010, il neo centro degli Heat ha visto rispettata la parola di coach Spoelstra che gli aveva promesso qualche minuto in una gara di preseason se le condizioni fisiche l’avessero permesso.

Al primo possesso ha fatto vedere quello che potrebbe essere il suo contributo alla causa di Miami.

I tifosi degli Heat già sognano e noi, per il bene dello sfortunato Greg, glielo auguriamo

Previsioni 2013/2014: parola ai GM

Secondo le recenti previsioni stilate sulla base del parere dei general manager della NBA, questo è quanto ci dovrebbe attendere per la prossima stagione:

  • LeBron James vincerà il titolo di MVP, eguagliando Jordan e Bill Russell a quota 5, con il mirino su Abdul Jabbar detentore di 6 statuette
  • per la prima volta nei 12 anni di storia del sondaggio, Kobe Bryant non sarà più la top shooting guard, cedendo il titolo a James Harden
  • Miami rivincerà il titolo centrando il Three-peat; Spurs e Pacers saranno le possibili alternative
  • Victor Oladipo vincerà il titolo di rookie of the year

Noi siamo d’accordo con 3 di queste 4… A voi indovinare cosa non ci convince!

Simpatia tra Paul Pierce e LeBron James

Che non corra buon sangue tra i due si sapeva; come non saperlo per le numerose sfide tra LBJ e i Celtics!

Però nella notte, c’è stato un primo assaggio di quello che attenderà King James durante la rincorsa al terzo titolo.

Anche se si trattava di pre-season, “the Truth” di rientro dal contropiede non ha fatto sconti.

Beasley si auto-colpisce

Solito genio.
Michael Beasley, dopo un’infrazione di passi (ma in rete si legge anche per un tiro sbagliato), per darsi una svegliata si è dato diversi pugni in testa.
Fin qua, a parte un filo di stranezza, tutto accettabile… se non fosse che poco dopo, lo stesso Beasley ha avuto bisogno dell’intervento del medico proprio a seguito dei pugni che si era auto inflitto.

Divise NBA con i soprannomi

Interessante proposta per quanto riguarda le divise da gioco di Heat e Nets.

Sembra infatti che si stia valutando l’ipotesi di far giocare una gara a queste due squadre con i soprannomi al posto dei tradizionali cognomi stampati sulle canotte.

Se per Lebron James (King James) e Paul Pierce (The Truth) il problema non si pone, per alcuni la scelta potrebbe essere meno facile del previsto.
Shane Battier, per esempio, avrebbe voluto “Batman” poi però gli è stato detto che i diritti di Batman appartengono alla Warner Bros, pertanto ha deciso che in caso di approvazione della proposta dei soprannomi, opterà per “Shaneo”.

Alcuni però intanto già storgono il naso, come Kendall Marhsall di Phoenix che ha tweetato il suo disappunto adducendo come motivazione che il cognome sulla schiena non solo rappresenta il giocatore, ma anche la sua famiglia, cosa che invece un soprannome non farebbe.

Stay Tuned

Preview: Miami Heat

La Star: LeBron James

La novità: Greg Oden

Il giovane: Juwan Howard e i suoi 40 anni

Bicampioni NBA. Che ci sia aria di Threepeat? Potrebbe essere, anche se mai come quest’anno, la Eastern si preannuncia un inferno visto che tutte le potenziali contender si sono rinforzate, Heat compresi. Lasciato partire Mike Miller per impossibilità di garantirgli quanto chiedesse, Pat Riley si è lanciato su due scommesse, potenzialmente clamorose: il ritorno del gigante fragile Greg Oden, che non gioca una partita da 3 stagioni piene, e dell’eterno incompreso Michael Beasley, di ritorno in Florida dopo essere stato scelto dagli Heat un po’ di tempo fa.
Tutto il resto ruoterà attorno alle condizioni di salute di Wade e dall’apporto che Chris Bosh riuscirà a garantire per onorare i suoi 19 milioni di dollari di stipendio.
Nel caso le due scommesse di prima dovessero pagare dividendi, c’è caso che si debba cominciare a stampare le magliette celebrative per metà Giugno anche se in tanti ovviamente tifano per vedere tramontare l’impero dei Big 3.
Come dite? di LBJ non ne parliamo? Ah perchè, ce n’è bisogno? Per cortesia…

Previsione: il 66-16 (frutto di 27 vittorie consecutive) potrebbe essere difficilmente ripetibile vista la concorrenza ad Est. Restano comunque i favoriti di diritto quanto meno per i recenti successi.

PS: smettetela di gufare, che vi vediamo!

Michael Beasley torna all’ovile

Scelto nel draft del 2008 con la chiamata numero 2 proprio dagli Heat (numero 1 fu Derrick rose), dopo 2 stagioni convincenti (13,9 e 14,8 punti di media), Beasley venne ceduto ai Timberwolves per garantire a Miami la flessibilità salariale necessaria per rirmare i suoi Big3.
Approdato nel Minnesota, rispose con una super stagione dal 19,2 punti per poi precipitare in un tunnel conclusosi pochi giorni fcon il taglio da parte dei Suns dopo essere arrivato a Phoenix nella scorsa stagione.

Alla base del suo rendimento altalenante ci sono sempre state grane a livello comportamentale, spesso legate all’uso di marijuana, anche perchè dal punto di vista del talento stiamo parlando di un ragazzo totalmente esente da lacune di questo tipo.

Il buon Michael va quindi a rimpolpare la scuderia degli Heat come arma tattica da schierare nella secon-unit.