Buon compleanno a… Rick Barry

Se vi siete appassionati al basket NBA da poco, potreste sempre aver pensato che i tiri liberi si tirino “da sopra”… beh non è sempre stato così per tutti, specie per il festeggiato di oggi.

rick_barry

Se state pensando che tirandoli così si ottengano rusltati pietosi, vi basti sapere che il buon Rick ha tenuto una media carriera del 90% con questa tecnica.

Non volendo però dilungarci sulla questione tiri liberi, ci limitiamo a ricordare Barry per la grande ala piccola che è stata negli anni 70, principlamente con la casacca dei Golden state Warriors.

L’apice del successo lo raggiunse nella stagione 1974-75 quando segnò 30,6 punti di media e risultando il primo della classe per quanto rigardava tiri liberi (91%,toh…) e palle recuperate (2,9); come se non bastasse i Warriors arrivarono alle Finals e spazzarono via i Washington Bullets della coppia Hayes-Unsled con un secco 4-0 permettendo così al nostro festeggiato di coronare l’annata con il titolo di MVP delle finali.

Chiude la carriera con le medie di 24,8 punti, 6,7 rimbalzi e 4,9 assist a gara tra NBA e ABA.

Per la cronaca è il padre dei 4 fratelli Barry, tutti cestisti più o meno affermati, tra i quali spiccani sicuramente Brent (bi-campione NBA con gli Spurs) e Jon.

Accadde ieri… 27 marzo 2013

Flash della notte NBA:

  • niente 28 per Miami… neanche a farlo apposta, è proprio Chicago a fermare la marcia di LBJ e compagni; la stessa Chicago che era stata utilizzata come metro di paragone nella versione 95-96 negli ipotetici dibattiti su chi fosse più forte… peccato non averla vista in diretta… sembra essere stata una gara quantomeno sentita, anche dal punto di vista fisico.
  • Jeff Green salva Boston dalla sconfitta sul campo di Cleveland… con un layup a fil di sirena sigla il suo nono punto nel quarto periodo (21 totali) a coronamento della rimonta dei Celtics dell’ultima frazione (26-19).
  • forte del 69-41 del primo tempo, New York ha la meglio su Memphis e mantiene il secondo posto nella Eastern nonostante il successo di Brooklyn… per i Knicks ancora caldissimo JR Smith autore di 35 punti.
  • grazie ai 31 di Kobe e alla super prestazione di D12 (25 punti, 16 rimbalzi. 5 recuperi e 5 stoppate) i Lakers si impongono di un soffio su Minnesota e preservano l’ottavo posto anche a fronte della vittoria dei Jazz contro Phoenix.
  • San antonio vince in volata una gara fatta di parziali e controparziali contro i Nuggets… nonostante il 24-17 dell’ultimo quarto da parte di Denver, le speranze di violare l’AT&T Center si infraongono sul layup di Andre Miller che nell’ultimo possesso trova solo il ferro… un po’ sottotono Gallo che chiude con 12 punti, frutto di un anonimo 3/9 al tiro.

Buon compleanno a… quelli che abbiamo dimenticato la scorsa settimana

Puntata particolare della nostra rubrica visto che oggi non c’è nessun festeggiato illustre del quale cantare le gesta.
Vogliamo quindi riproporvi i recenti compleanni appena trascorsi che per chiusura della redazione non siamo riusciti a celebrare real-time.

26 Marzo

John Stockton: forse solo qualche sasso non sa di chi stiamo parlando visto che si parla di leader all-time per numero di assist e palle rubate… 13,1 punti, 10,5 assist e 2,2 recueperi di media… a lui si deve il 50% della coppia Stockton2Malone… definizione vivente di assist e di gomito spigoloso.

25 Marzo

Marco Belinelli: zitto zitto anche in questa stagione il Beli sta facendo la sua figura e per giunta in una squadra da playoff… va bene che senza D-Rose c’è più spazio per tutti,ma nel dubbio quest’anno ha già segnato 3-4 canestri decisivi, cosa che in molti non collezionano neanche in una carriera.

24 Marzo

Chris Bosh: ebbene sì, trattiamo anche i dinosauri sui quali viene fatta parecchia ironia pure su altri aspetti, vedi il grado di mascolinità… tornando al basket va ricordato che per quanto sia candidamente il terzo violino degli Heat, tutti i successi di Miami ruotano attorno al suo contributo che spesso fa la differenza nel livello di talento dei quintetti.

23 Marzo

Kyrie Irving: il nuovo Messia di Cleveland, il post Lebron, ma soprattutto Uncle Drew… tralasciando le doti cestistiche del ragazzo, delle quali nessuno hai mai dubitato anche a fronte dell’unica mezza stagione al college causa infortunio, non possiamo sorvolare sul contributo mediatico che sta dando nei panni di Uncle Drew tramite i commercial della Pepsi… santo subito.

Jason Kidd: la versione contemporanea di Stockton per quanto riguarda i numeri, visto che lo segue a ruota in entrambe le classifiche All-time… è stato il giocatore che ogni saltatore-contropiedista avrebbe sempre voluto avere per la conduzione del gioco… abbonato alla tripla doppia grazie ad una strepitosa predisposizione al rimbalzo.

Moses Malone: quando si parla di miglior “4” di sempre si deve passare anche da queste parti… potenza senza eguali e numeri incredibili, specie alla voce rimbalzi (12,6 di media nonostante gli ultimi anni di carriera con ruoli marginali)… dominatore assoluto delle finali dell’83 vinte dai suoi Sixers in compagnia del Dr J.

22 Marzo

Shawn Bradley: un monumento vivente per le schiacciate subite… youtube deve parte del suo successo anche al nostro Shawn per via di tutto il materiale multimediale che lo vede immortalato in diversi “in your face” (subiti)… nonostante le apparenze, specie ad inizio carriera, ha avuto un notevole impatto sulla Lega nonostante la struttura esile che accompagnava questo “lungagnone” di 227 cm.

Accadde ieri… 26 marzo 2013

Knicks-Celtics: nella sfida tra le infermerie della Eastern Conference, New York la spunta grazie alla coppia Anthony (29) e Smith (32) che realizza 34 dei primi 44 punti tra le fila dei Knicks… per Boston, ancora priva di Garnett, molto bene Jeff Green che chiude con 19 punti, 10 rimbalzi e 6 assist ben supportato dall’eterno Pierce che chiude con 16+6+6… con questa vittoria i Knicks si riportano in seconda posizione della griglia playoff.

Timberwolves-Pistons: convincente vittoria di Minnesota sul campo di Detroit propiziata dalla doppia-doppia di Pekovic (18+11), tornato sugli standard di inizio stagione dopo la parentesi infortuni… guardando le statistiche dei Pistons risulta davvero difficile trovare qualche barlume di speranza se non per Monroe (11+12), specie se si considera che Calderon è destinato a lasciare il Michigan a fine stagione.

Clippers-Mavericks: grazie ad un 12-5 nell’OT i Mavs riescono ad imporsi su CP3 & soci… con una delle migliori prestazioni stagionali, Dirk (33 punti e 9 rimbalzi) guida i suoi ad un successo non facilmente preventivabile fino a qualche mese fa… per Los Angeles non basta un monumentale Paul che fa registrare a suo volta 33 punti viziati però da ben 7 palle perse a fronte dei soli 5 assist, dato di certo non consono per l’uomo franchigia della “Lob City”.

Accadde ieri… 25 marzo 2013

Dopo un’altra breve parentesi di assenza dovuta ad un passaggio server della redazione, rieccoci con i flash della notte appena trascorsa:

  • Heat a quota 27 e verso il record ci sono solo 2 veri ostacoli: la prossima gara contro i Bulls ma soprattutto quella contro gli Spurs nel weekend… in realtà ci sarebbero anche i Knicks ospiti a Miami nei prossimi giorni, ma non ci sentiamo molto confidenti nel dire che possano rappresentare una minaccia se non come attacca-sfiga visti i recenti infortuni che hanno riempito l’infermeria di NY.
  • John Wall sfodera il career-high nella vittoria contro Memphis (ancora assente Gasol Jr) facendo registrare 47 punti (!!!) ai quali aggiunge 7 rimbalzi e 8 assist… Il ragazzo ha solo bisogno di un po’ di continuità, volendo senza infortuni, e magari di un po’ più di contorno; per il resto siamo già a buon punto.
  • Si interrompe a 15 la striscia di Denver che deve pagare dazio in casa degli Hornets… protagonista della serata il rookie Brian Roberts che a fronte di una media stagionale di 15 minuti di impiego, vista l’assenza di Vasquez in regia, resta in campo 41 minuti smazzando 18 assist… per i Nuggets bene il Gallo che chiude con 24 punti anche frutto dei 10 viaggi in lunetta.
  • Interessante risvolto nella gara per l’ottavo posto ad Ovest: i Lakers (36-35) perdono sul campo dei Warriors nonostante i 36 punti di Kobe mentre i Jazz (35-36) si impongono sul parquet amico contro Philadelphia… così facendo la lotta per l’ultimo posto è sempre più aperta anche se, a costo di essere smentiti, a noi pare destino che l’ottavo posto sarà gialloviola (profezie simil Bagatta).

Accadde ieri… 21 marzo 2013

Blazers-Bulls: nonostante il 36-19 dell’ultimo quarto, Chicago non riesce a completare l’improbabile rimonta e viene battuta in casa di 10… per Beli, ancora in quintetto, ci sono 7 punti, 4 rimbalzi e 5 assist… Per Portland molto bene i soliti soospetti: Lillard mette a referto 24 punti con 7 assist mentre Aldridge produce 28 punti con 8 rimbalzi.

Sixers-Nuggets: a 14 secondi dalla fine Phila era avanti di 5 prima che Brewer (29) segnasse i 6 punti decisivi (tripla e 3 liberi a 2,1 dalla sirena) per il sorpasso finale… e con questa, le W consecutive per i Nuggets arrivano a quota 14… Fino a ieri sera, stando a ESPN, non era mai capitato che contemporaneamente ci fossero due squadre con strisce di 13 vittorie consecutive; figuriamoci dopo stanotte… un impreciso Gallo (3/10) chiude con 12 punti ma ben 7 palle perse… tra i Sixers sempre ottimo il contributo di Holiday: 18 punti, 6 rimbalzi, 15 assist e 4 recuperi.

Timberwolves-Kings: le speranze di Minnesota di impattare la gara si infrangono sulla tripla (sbagliata) da Cunningham a 1 secondo dalla fine… grazie ai 19 punti nel solo secondo tempo di Tyreke Evans (sui 21 totali) ed alla prestazione di Isaiah Thomas (24 con 6 assist), i Kings riescono quindi ad uscire vittoriosi sul proprio campo… per i T-Wolves ancora bene Rubio che chiude con 12 punti, 7 rimbalzi, 9 assist e 3 recuperi.

Accadde ieri… 18 marzo 2013

Sono due gli avvenimenti della notte:

Nuggets-Bulls: rocambolesco finale per il “derby italiano” deciso all’OT… con 2 secondi sul cronometro, Belinelli (18 punti, 8 rimbalzi e 4 recuperi) si esibisce in un jumper “alla jr smith” che pare ben indirizzato verso canestro, ma Noah, forse per preudenza/incoscenza, decide di sfiorare quel tanto che basta per assicurarsi che la palla entri… Instant replay chiamato dagli arbitri e dopo qualche attimo il canestro viene annullato… Comprensibili le proteste dei Bulls visto che poco prima una situazione analoga era stata convalidata nonostante il tocco sospetto di Koufos… il Gallo chiude con 11 punti e 7 rimbalzi.

Heat-Celtics: 5 anni fa gli Houston Rockets videro fermare la loro striscia di 22 vittorie contro Boston; stanotte Miami si presentava a Boston con la stessa striscia di successi consecutivi… fortunatamente per gli Heat la storia è cambiata… nonostante la prestazione superlativa di Jeff Green, autore di 43 punti e vero antagonista di Lebron James (37, 7 rimbalzi e 12 assist), Miami riesce a centrare la 23esima W di fila grazie al canestro di LBJ con 10 secondi da giocare e a una super giocata difensiva di Battier.

Nota: i Lakers perdono di 23 sul campo di Phoenix, ma Utah viene fermata da New York lasciando così invariata la situazione per quel che riguarda la rincorsa all’ottavo posto playoff ad Ovest.

Buon compleanno a… Brian Scalabrine

Quando una persona è una leggenda, le parole non servono.

Quando un giocatore è una leggenda, i minuti non servono.

Quando sei Brian Scalabrine, non ti serve nulla!

Se giochi 30 secondi a gara, ma quando sali in campo la gente parte con i cori stile ultima di MJ, allora qualcosa devi aver dato…

In più vinci anche un anello.

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Le statistiche sono nulla senza Scalabrine (e non viceversa).

Accadde ieri… 17 marzo 2013

Flash della notte NBA:

  • gli Heat arrivano a quota 22 vittorie grazie ad un parziale di 32-18 nell’ultimo quarto propiziato dai 16 punti di Ray Allen (20 totali)… Onore a Toronto per la rimonta da -16 fino al provvisorio pareggio prima del break di Miami.
  • altra sconfitta per quel che resta dei Knicks ad opera dei Clippers: ancora senza Melo, Chandler e Stat, NY vede vacillare la terza posizione ad Est in ottica playoff.
  • eclatante -30 casalingo subito dai Rockets per mano dei Warriors: guidati da Curry (29 e 11 assist) e Thompson (26), i “ragazzi della baia” hanno la meglio sulla Barba che comunque mette a referto 21 punti, 10 rimbalzi e 8 assist.
  • in quella che ormai è diventata una “classica” dei playoff, OKC si impone su Dallas guidata dal suo duo di All-Star: 35+6+6 per Westbrook e 31 con 9 rimbalzi per KD; per i Mavericks non bastano i 23 e 7 rimbalzi di Dirk.
  • grazie alla vittoria contro i Kings e alla sconfitta di Houston, i Lakers riescono in una doppia impresa: consolidare l’ottavo posto ad Ovest strizzando l’occhio alla settima piazza attualmente occupata dai Rockets… ancora senza Bryant, con Nash in regia (12 assist), L.A. trova un contributo da tutte le sue stelle: Howard (12 più 17 rimbalzi e 5 stoppate), MWP (22 con 10/13 al tiro) e Jamison (27 con 9 rimbalzi)

Buon compleanno a… Sam Bowie

Oggi non parleremo (più di tanto) di statistiche e non parleremo di trofei.

Oggi parleremo di quella strana e agrodolce sensazione di sfortuna che accompagna alcuni sportivi milionari.

Come molti sapranno, nel 1984 con la seconda chiamata assoluta del Draft NBA, i Portland Trail Blazers ebbero l’occasione di cambiare la storia del basket moderno potendo scegliere Jordan… purtroppo (per loro) decisero di puntare su Sam Bowie, tanto abbagliante e multidimensionale 7-piedi di Kentucky quanto sfortunato per via di una frattura da stress che lo avrebbe perseguitato per tutta la carriera.

Pur disputando una stagione da rookie più che dignitosa (10 punti, 8,6 rimbalzi e 2,7 stoppate di media) ma comunque al di sotto delle aspettative derivanti dalle prodezze di Jordan, fin dai primi mesi cominciarono ad uscire le prime battutine sull’infelice scelta di Bowie da parte dei Blazers.

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E quando si dice che il destino è beffardo, questo è uno dei classici esempi di come ciò sia assolutamente vero. Va infatti ricordato che neanche a farlo apposta, tra il nostro festeggiato e Jordan, il primo ad infortunarsi gravemente fu proprio il numero 23 dei Bulls che dovette saltare gran parte della stagione da sophmore. E se da un lato MJ riuscì fortunatamente a riprendersi nel corso della stessa annata, per Bowie le cose precipitarono in modo vertiginoso per via di 3 diverse fratture ad entrambe le gambe nel corso di 4 anni che lo costrinsero a giocare la miseria di sole 73 partite in maglia Blazers dopo le 76 da rookie (anno 87-88 completamente saltato).

Quando sembrava essere sulla via della guarigione, pronto a ripagare Portland di tutta la pazienza concessagli, l’incredulo Bowie venne ceduto ai Nets in cambio di Buck Williams nella stagione 89-90. Nel New Jersey disputò il miglior basket della sua carriera collezionando cifre di tutto rispetto come dimostrano i 14,7 punti e 10,1 rimbalzi della sua prima stagione sulle rive del fiume Hudson.

Ceduto ai Lakers nel 93, a distanza di quasi 10 anni dal Draft, un giornalista tra le prime domande che gli fece, chiese (tanto per cambiare) come si sentisse ad essere stato scelto prima di Jordan… E per la serie “anche i ricchi piangono”, dopo avere visto il documentario di ESPN “Going Big” a lui dedicato, oggi ci sentiamo particolarmente vicini al “nostro” Sam e pertanto vi invitiamo a prenderne visione, anche perchè i filmati della serie “30 for 30” sono sempre un bel vedere.